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Buongiorno cari amici chitarristi,
siamo finalmente tornati con una nuova recensione e lo facciamo con l’ennesima copia asiatica del modello Les Paul.

La chitarra di cui ci occuperemo oggi è una chitarra abbastanza reperibile nel mercato ovvero la Satellite 95/i, realizzata in Korea negli anni 70.

Sarà una ciofeca oppure avrà qualcosa di interessante? Scopriamolo insieme analizzando come sempre i vari aspetti tecnici della chitarra.

Pickups ed elettronica

Iniziamo la recensione della Satellite 95/i partendo dai pickups e dall’elettronica.

La chitarra Satellite 95/i dispone di due pickups single coil camuffati da humbucker (cosa molto comune nelle copie asiatiche degli anni 70), di quattro manopole per i controlli dei volumi e dei toni e un interruttore a tre vie per la selezione del pickup da far suonare.

Vista pickups Satellite 95i

Vista pickups della Satellite 95/i

Vista dei controlli Satellite 95i

Vista dei controlli della Satellite 95/i

Il vano elettronica e quello dei pickups non presentavano alcun tipo di schermatura ma nonostante ciò l’elettronica è risultata abbastanza silenziosa.

Il sound dei pickups della Satellite 95/i è il classico sound che si ottiene splittando un humbucker in single coil anche se leggermente più carico. I pickups sono risultati leggermente microfonici ed è probabile che non siano nemmeno stati cerati o semplicemente hanno perso la ceratura durante gli anni. Malgrado ciò l’effetto che ne risulta è abbastanza piacevole a meno che non si usino distorsioni pesanti.

Body, manico e hardware

Il body della Satellite 95/i è costituito dal classico multistrato dalla forma tipica della Les Paul. Il manico è in Nato, di tipo bolt-on, con tastiera in Palissandro da 22 tasti ed è collegato al body tramite una placca di metallo e quattro viti. Il modello della chitarra è attaccato sulla placca di metallo tramite una semplice etichetta.

Vista frontale body Satellite 95i

Vista frontale body della Satellite 95/i

Vista placca Satellite 95i

Vista placca di collegamento body/manico della Satellite 95/i

L’action è risultata abbastanza alta ed è stato necessario aggiungere una piccola zeppa sotto il manico per renderlo suonabile in maniera abbastanza comoda.

Vista manico della Satellite 95i

Vista manico della Satellite 95/i

La forma della paletta è differente rispetto a quella della Gibson Les Paul. Il trussrod è a singola azione ed è accessibile dalla paletta smontando la cover di protezione di plastica.

Paletta della Satellite 95i

Paletta della Satellite 95/i

Vista posteriore Satellite 95i

Vista posteriore della Satellite 95/i

Sia il body che il manico presentano il classico binding tipico della Les Paul.

Vista body posteriore Satellite 95i

Vista body posteriore del body della Satellite 95/i

Per quanto riguarda l’hardware, la Satellite 95/i è costituita da materiali abbastanza scadenti. Le meccaniche tengono abbastanza bene l’accordatura nonostante si girino con leggera forza. Il ponte e soprattutto il tune-o-matic hanno risentito maggiormente della corrosione del tempo. Durante la regolazione del tune-o-matic purtroppo si sono aperte in due un paio di sellette di intonazione e a causa di ciò è stata necessaria la sostituzione.

Meccaniche Satellite 95i

Meccaniche della Satellite 95/i

Vista ponte e pickups Satellite 95i

Vista ponte e pickups della Satellite 95/i

La chitarra ha una verniciatura nera in poliestere di tipo High Gloss e ha un peso complessivo di 3.5kg circa. Lo spessore del body è di circa 42mm.

Considerazioni finali

Arriviamo alle considerazioni finali sulla Satellite 95/i.

Come avevamo immaginato prima dell’acquisto, la chitarra in questione non è molto differente dalle altre copie asiatiche viste e provate in precedenza.

In quel periodo le copie asiatiche erano quasi tutte uguali, si differenziavano veramente di poco in quanto erano prodotte in serie e cambiava solo il nome del produttore anche se il modello in questione non è made in Japan ma bensì made in Korea e il risparmio in materiali si fa ancora più evidente.

Nonostante tutto a livello sonoro non è risultata affatto male anche se non è sicuramente adatta ai generi più spinti per via della presenza di single coil al posto degli humbucker.

Tuttavia con un bell’upgrade di pickups e di hardware è possibile trasformare la Satellite 95/i in un ottima chitarra con cui ci si può divertire anche se a quel punto conviene investire su modelli made in Japan di ben più alta fattura tra cui Aria Pro II e Ibanez.

Grazie mille per la lettura.

 

 

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