Buongiorno a tutti,
oggi aggiungeremo alla lista delle recensioni un’altra chitarra asiatica degli anni 80 di marca Aria, ovvero l’Aria Pro II XR-ST-3.
Facendo delle ricerche sul seriale la chitarra in questione risulta prodotta nel 1987, molto probabilmente in Corea, in quanto in quel periodo l’Aria non produceva più i suoi strumenti in Giappone.
Le condizioni della chitarra non erano eccelse, anzi, si vedevano parecchio i segni del tempo e che era stata utilizzata parecchio.
Tuttavia era perfettamente funzionante e suonabile.
Ma senza dilungarci troppo iniziamo subito la recensione dell’Aria Pro II XR-ST-3 analizzandone tutti gli aspetti tecnici fino ad arrivare alle considerazioni finali.
Pickup ed elettronica
La chitarra Aria Pro II XR-ST-3 è composta da tre pickup ceramici, di cui due single coil CS-2 (uno in posizione manico e l’altro in posizione centrale) e un pickup humbucker CH-2 (al ponte). Per la regolazione dei pickup sono presenti due manopole e uno switch a 5 posizioni.
Tramite lo switch a 5 posizioni è possibile selezionare quale pickup fare suonare alla chitarra secondo le seguente configurazioni:
- Pickup al manico (single coil)
- Pickup al manico (single coil) + Pickup centrale (single coil)
- Pickup centrale (single coil)
- Pickup centrale (single coil) + Pickup al ponte (humbucker/single coil)
- Pickup al ponte (humbucker/single coil)
Grazie alle manopole è possibile regolare il volume generale e il tono della chitarra. Quest’ultima manopola è in realtà di tipo push pull e permette di utilizzare una sola bobina del pickup humbucker al ponte trasformandolo in un single coil. Grazie a questa configurazione di pickup è possibile tirare fuori una gran varietà di suoni, dal suono stratocaster al suono più pesante.
Per quanto riguarda l’elettronica si tratta di componentistica abbastanza economica tra cui un potenziometro del volume, un potenzione push pull per il tono e un selettore a 5 posizioni. Il potenziometro del volume è dotato di condensatore per il trebble bleed che ha la funzione di far sì che l’escursione della manopola del volume non vada ad influire sulle alte frequenze durante il roll-off.
Il vano elettronica è accessibile dal retro della chitarra, smontando un coperchio protettivo di plastica. La prima cosa che salta all’occhio è l’enorme groviglio di fili all’interno di uno spazio davvero limitato. Questa cosa è abbastanza scomoda nel caso in cui si abbia la necessità di fare degli interventi all’elettronica, come ad esempio sostituire un componente o rifare le saldature, e si rischia molto facilmente di toccare e bruciare i cavi con il proprio saldatore.
Non è presente alcun tipo di schermatura sia nel vano elettronica e sia nel vano pickup.
Body e manico
Passiamo ora alla sezione successiva che riguarda la descrizione del body dell’Aria Pro II XR-ST-3. Si tratta di un body dalla forma classica, molto simile ad una Charvel anni 80. Sulla brochure il materiale indicato è hardwood (legno massello) ma in realtà si tratta di multistrato in quanto è possibile intravvedere i vari strati del legno.
Il manico è in acero e di tipo bolt on, con tastiera in palissandro da 22 tasti. Il trussrod è accessibile lato paletta dopo la rimozione delle tre viti della placchetta di protezione.
Il manico è risultato molto maneggevole e scorrevole e, grazie alla forma del body, è possibile raggiungere in maniera molto semplice anche gli ultimi tasti.
La paletta è di colore nero mentre la chitarra è disponibile con le seguenti colorazioni: B, W, CA, MDB, PBL, PG, PY, CB, CG, CR.
La scala complessiva della chitarra è di 650mm (25 1/2”).
Hardware e ponte
Passiamo adesso all’analisi dell’hardware dell’Aria Pro II XR-ST-3. Tutto l’hardware è rigorosamente di colore nero. Per quanto riguarda il ponte si tratta di un ACT-2X tremolo con levetta. La regolazione dell’intonazione avviene molto facilmente grazie alle viti a stella accessibili alla base del ponte. Tramite le viti a grano è possibile invece regolare l’action della chitarra.
Per quanto riguarda le meccaniche sono di forma classica e presentano sulla boccola di protezione dell’ingranaggio il logo Aria Pro II.
Tutto l’hardware nel complesso fa bene il suo lavoro anche se si tratta di materiale abbastanza economico.
Considerazioni finali
Dopo aver analizzato tutti gli aspetti tecnici della chitarra arriviamo alla conclusione della recensione dell’Aria Pro II XR-ST-3 con alcune considerazioni finali.
Riguardo l’aspetto estetico si tratta di una gran bella chitarra. La forma spigolosa della paletta può non piacere a tutti anche se nel complesso rende meglio rispetto alla classica forma Fender o alla classica forma 3+3 stile Gibson.
La mancanza del battipenna ne abbellisce l’aspetto generale. I pickup di colore nero risultano più adatti rispetto ai classici bicolore o bianchi. Una nota negativa è data dalla forma degli scassi dei pickup single coil che sono di forma ovale e non a trapezio, cosa che ne limita di parecchio la scelta in caso di upgrade. L’hardware nero fa sempre il suo effetto con le varie colorazioni del body. Il peso non è eccessivo e la chitarra risulta bilanciata.
Riguardo l’aspetto sonoro riteniamo la chitarra adatta ad essere utilizzata su tutti i generi, sia leggeri che spinti grazie all’accoppiata single coil + humbucker splittabile.
Per chi fosse incuriosito, la chitarra è abbastanza facile da trovare nei vari siti di annunci. Il prezzo medio si aggira tra i 150 e i 300 euro, in base alle condizioni generali.
Siamo arrivati alla conclusione della recensione dell’Aria Pro II XR-ST-3 e come sempre vi lasciamo ad alcuni video che fanno capire le varie sonorità a disposizione.
Grazie mille